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La mia nuova torta preferita!

La mia nuova torta preferita è la torta alle noci e cioccolato! Non è buona... di più! All'interno è friabile, non troppo dolce, e grazie al burro si scioglie in bocca invece di fare il triste effetto "chewing-gum" di alcune torte lievitate troppo asciutte... all'esterno la poesia della glassa al cioccolato fondente si sposa con la croccantezza delle noci spezzettate, e in un attimo... è l'estasi dei sensi! ;)
Adesso asciugate la bava e preparate gli ingredienti perchè questa torta è semplicissima e alla portata anche dei principianti, vediamo come si prepara!



ingredienti
185 gr di burro a temperatura ambiente
95 gr di zucchero di canna
2 uova intere
185 gr di farina autolievitante
90 gr di noci sgusciate e tritate nel mixer
3 o 4 cucchiai di latte
per la glassa:
20 gr di burro
125 gr di cioccolato fondente

preparazione:
Preriscaldate il forno a 180°C, in modalità statica.
In una terrina mettere il burro ammorbidito (non fuso!) e lo zucchero di canna e montate con le fruste elettriche per circa 5 minuti, vogliamo ottenere un composto morbido, chiaro, soffice e ben montato. Successivamente aggiungete un uovo, frullate per alcuni secondi per farlo amalgamare bene quindi mettere anche il secondo uovo e frullate di nuovo fino ad avere colore e consistenza inuforme. Adesso aggiungete metà della farina (a occhio) e 60 gr di noci tritate insieme a 3 o 4 cucchiai di latte e mescolate con il cucchiaio per fare amalgamare il tutto. Quando sarà amalgamato, aggiungete il resto della farina e mescolate ancora con il cucchiaio per farla tutta assorbire dall'impasto. Se fosse necessario potete aggiungere ancora un paio di cucchiai di latte, ma mescolando con energia i grassi del burro dovrebbero essere sufficienti per assorbire bene la farina. Vogliamo ottenere un impasto solido e spugnoso, non liquido e troppo morbido.
Imburrate i lati di una tortiera a cerchio apribile piccola (circa 20-22 cm) e stendete sul fondo della carta forno, poi rovesciate l'impasto nella tortiera e con un cucchiaio o una spatola stendetelo bene e livellatelo con cura. Infornate sul rispiano medio del forno e cuocete per 35 minuti. Provate quindi la cottura inserendo uno stecco di legno al centro, se esce asciutto e senza tracce di impasto appiccicato al legno, la torta è cotta. Toglietela da forno e dopo 5 minuti potete sformarla e metterla a raffreddare su una gratella.
Intanto preparariamo la glassa: fare sciogliere a bagnomaria il cioccolato fatto a pezzettoni, mescolando finchè non è ben sciolto. Toglietelo dal fuoco quindi e aggiungere il burro, mescolando per farlo sciogliere ed ecco pronta la glassa, bella lucida e omogenea. Mettere la torta (sempre sulla gratella) su un ripiano e sotto alla gratella ponete della carta forno o d'alluminio per non sporcare tutto, quindi rovesciate la glassa al centro della torta e usando una spatola o un coltello con la lama piatta stendetela bene su tutta la torta, anche sui lati, lasciando sgocciare l'eccesso sulla carta sottostante. Cospargete subito i 30 gr di noci spezzettate rimasti sulla torta, così si attaccheranno al cioccolato ancora morbido. Lasciate riposare per circa un'oretta, finchè la glassa si sarà solidificata abbastanza e poi... preparatevi alla goduria!!

note:
Per sciogliere il cioccolato è meglio la bagnomaria che metterlo direttamente nel pentolino sul fuoco, perchè potrebbe bruciare facilmente... se decidete di fare così, tenete la fiamma bassissima e usate un pentolino con il fondo spesso e mescolate di continuo.
Se non avete la farina autolievitante, va bene anche quella normale 00 a cui aggiungerete un paio di cucchiaini da caffè di lievito per dolci.

l'idea in più: 
Potete realizzare questa torta anche sostituendo le noci con altra frutta secca, ad esempio nocciole o mandorle tostate e potete realizzare la copertura anche con il cioccolato bianco, a piacere.

Cannoli siciliani (con ricetta di un eccellente cuoco nero milanese!)

I cannoli siciliani sono stati una rivelazione: una di quelle cose che sembrano difficilissime, le vedi e pensi "chissà che casino fare queste cose... meglio che li compro già fatti!" il che sicuramente non fa una piega... se abiti in Sicilia, vicino ad un'ottima pasticceria artigianale! Ma se abiti in Brianza, a circa 1200 km dalla più vicina pasticceria artigianale sicula... ecco, può risultare un po' scomodo! ;-)
E quindi mi sono cimentata e... sorpresa! E' semplice e veloce! Ecco il risultato... che ne dite?


ingredienti:
per la pasta
150 gr farina 00
30 gr strutto
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di cacao
1/2 cucchiaio di aceto 
2 albumi
mezzo bicchierino di marsala

per la crema e guarnizione
500 gr di ricotta di pecora fresca
200 gr di gocce di cioccolato fondente
200 gr di cedro candito (a piacere anche altro tipo)
pistacchi al naturale e zucchero a velo per guarnire
olio d'arachidi per friggere e cilindri di inox per formare i cannoli

preparazione:
Si comincia preparando la pasta: setacciare la farina in un recipiente, al centro versare tutti gli altri ingredienti per la pasta ma senza mettere tutto il marsala insieme, se ne aggiunge poco alla volta finchè la consistenza della pasta non è giusta: morbida ma non troppo appiccicosa. Impastare a mano (si può usare anche l'impastatrice, volendo...), formare una palla di impasto liscia, morbida e uniforme e quindi avvolgerla nella pellicola trasparente e lasciarla riposare in frigorifero per circa un'ora.
Intanto preparare la crema: setacciare la ricotta, unire lo zucchero e mescolare, se la consistenza è troppo dura si può aggiungere un goccio di latte. Unire il cioccolato e i canditi, mescolare e riporre in frigorifero.
Dopo il riposo, stendere la pasta aiutandosi con il mattarello su un piano ben infarinato. Ritagliare dei quadrati di pasta e avvolgeri in diagonale sui cilindri metallici, premendo bene con le dita nel punto in cui le punte si sovrappongono, affinchè non si aprano in cottura quando si gonfieranno. Friggere in abbondante olio caldo, girandoli su tutti i lati (io li ho fritti uno alla volta, sono pronti molto in fretta!) e porli a scolare su carta assorbente. Rimuovere i cilindri quando sono freddi.
Mettere la crema alla ricotta in un sac a poche o siringa da pasticcere con la bocchetta piuttosto larga e liscia, e farcire uno ad uno i cannoli. Guarnire con un pistacchio alle due estremità e spolverare di zucchero a velo prima di servire!

note:
i cilindri per cannoli in acciaio inox sono un articolo che non è facilissimo trovare, io ho deciso di comprarli online ma per questa volta li ho fatti in versione usa e getta artigianale! ;) Basta della carta forno e delle vaschette in alluminio usa e getta, ovviamente non è un'idea mia bensì presa da un geniale blog, che vi linko, dove trovate la spiegazione con foto:
http://ilfogolar.blogspot.com/2009/03/stampo-per-cannoli-casalingo.html

E infine, ultimo ma non per importanza, tutto il merito per la buona riuscita di questa ricetta va al grandissimo Maurizio Santin, pasticcere e chef milanese di grandissimo talento e simpatia che è il mio guru in materia di dolci! Ecco il video della preparazione di questi fantastici cannoli, vedendoli fare capirete quanto sia in realtà semplice prepararli: http://www.youtube.com/watch?v=zRQFy-ZuJs4
Vi assicuro che anche se la ricetta è di uno chef milanese, i cannoli sono stati testati a casa mia da palati siciliani doc e hanno preso una votazione di 11 su una scala da 1 a 10! ;-)

Torta paesana

... o torta di pane o torta nera che dir si voglia!
Questo è un dolce tipico della mia zona, ma credo si trovi in numerose varianti in tutta la regione. Viene chiamata da noi "torta paesana" perchè tipicamente veniva preparata dalle donne per il giorno della festa del patrono del proprio paese. E' una torta povera, che si fa con il pane raffermo avanzato dai giorni precedenti. Non pretendo assolutamente di dire che la mia versione è la migliore, o quella originale... è un tentativo ridicolo quello di affermare qualcosa del genere per quelle ricette così tipiche e tradizionali che sono rpesenti nel territorio da centinaia di anni in mille varianti diverse, ogni famiglia ha il suo segreto e la sua tradizione... io vi presento quella che faceva la mia bisnonna e che adesso fa mia madre! Ovviamente loro mettono gli ingredienti "a occhio", ma questa volta ho aiutato mia madre a pesare tutto per poter dare una ricetta con dosi ben precise!



ingredienti:
300 gr pane raffermo (io uso tipo francesine o ciabatta, comunque di grano tenero)
120 gr zucchero semolato
200 gr amaretti secchi
1 litro di latte
250 gr di uvetta sultanina ammollata in acqua tiepida e strizzata
40 gr pinoli
40 gr burro fuso
1 bicchierino di cognac
125 ml di caffè espresso forte e non zuccherato
70 gr cacao amaro in polvere
200 gr cioccolato fondente in gocce o sminuzzato grossolanamente
1 uovo intero sbattuto

preparazione:
La preparazione di questa torta richiede un riposo degli ingredienti prima della lavorazione e una cottura abbastanza lunga, quindi consiglio di prepararla sempre un giorno prima! Per prima cosa prendete il pane raffermo e fatelo a pezzi grossolani con le mani, ponetelo in un recipente capiente insieme allo zucchero e agli amaretti, anch'essi sbriciolati grossolanamente schiacciandolo tra le mani e unite il latte. Con un cucchiaio mescolate bene il tutto e schicciate il pane per fare assorbire il latte e assicurarsi che tutto il composto sia bene inzuppato nel liquido. Coprire e lasciare a temperatura ambiente a riposare per almeno 4 ore. Volendo, si può preparare la sera e lasciare tutta la notte a riposo per procedere con la cottura della torta il mattino successivo.
Dopo il riposo, il composto sarà molto morbido e si potrà facilmente passarlo, usando un passaverdure con il setaccio a maglie larghe. Raccogliete tutto il composto (in effetti a questo punto non avrà un bell'aspetto... ma abbiate fede, migliorerà!!!) in un recipiente capiente, aggiungete l'uvetta ben sciacquata e strizzata, i pinoli, il burro fuso, il cognac, il caffè, il cacao amaro, il cioccolato fondente e  l'uovo sbattuto. Mescolate tutto per bene, poi prendete una tortiera piuttosto capiente (la mia è da 30 cm), imburratela e infarinatela e travasate l'impasto nella tortiera livellandola con un cucchiaio.
Mettete la torta nel forno preriscaldato a 160°C e ventilato e cuocetela per almeno 90 minuti. Trascorsi i 90 minuti, pungetela al centro con uno stecco di legno: se esce pulito, è cotta altrimenti proseguite la cottura e controllatela ogni 15-20 minuti. La cottura dipende da quanto è stato assorbito il latte dal pane e dal tipo di pane usato, quindi potrebbero volerci anche un paio d'ore! Spegnete quindi il forno e lasciate la torta dentro finchè non si sarà raffredato. Si conserva per diversi giorni in frigorifero (sempre se dura... a casa mia in due giorni restano solo le briciole!!), ma va mangiata a temperatura ambiente.

Cupcake farfalla

La domenica è giorno di dolci e golosità... ma cosa ci si può inventare quando il frigorifero piange e il supermercato è chiuso? Io mi sono buttata su questi cupcakes farfalla, delle tortine morbidissime e golose, ripiene di panna e marmellata, dalla preparazione facilissima! Il giorno dopo sono ancora buone se conservate coperte con pellicola trasparente, ma sono delizione ancora tiepide. Sono anche un'alternativa ottima alla classica merendina confezionata, se c'è qualche mamma che legge...! ;)



ingredienti:
(per 16 cupcakes in pirottini da cm 8)
185 gr farina autolievitante
125 gr burro morbido a temperatura ambiente
160 gr zucchero semolato
2 uova
per decorare: panna montata e marmellata a piacere o nutella o altro...

preparazione:
Preriscaldare il forno a 180°C, mettere i pirottini di carta nello stampo per muffins.
Radunare tutti gli ingredienti per l'impasto in un ciotola e frullare con le fruste elettriche alla minima velocità per amalgamare il tutto, poi aumentare la velocità gradualmente e continuare a mescolare finchè l'impasto non diventa liscio, chiaro e gonfio. A questo punto mettere un cucchiaio di impasto in ogni pirottino, riempiendolo per circa 2/3. Infornare sul ripiano medio del forno per 30 minuti circa o finchè non diventa dorato. Togliere dal forno e lasciare raffreddare su una gratella.
Appena sono tiepidi, si possono farcire: la farcitura è a piacere, si può montare un po' di panna o usare una crema chantilly o pasticcera o altro e abbinarla a confettura o nutella. Io ho usato panna montata e per metà dolcetti ho abbinato marmellata alla fragola, per l'altra metà della nutella.
Per realizzare le ali delle farfalle è sufficiente prendere un coltellino appuntito e tagliare via una fettina a forma di cerchio dalla sommità delle tortine, quindi tagliare a metà la fettina. Si riempie lo spazio rimasto con panna, si dispone al centro un pochino di marmellata e quindi si appoggiano le due metà della punta della tortina un po' inclinate, per fare le ali della farfalla.
Spolverare a piacere con zucchero a velo (io purtroppo l'avevo finito!!) e servire appena tiepido o freddo!

nota:
in assenza di stampo per muffins, si possono tranquillamente realizzare lo stesso questi dolcetti usando dei semplicissimi stampini usa e getta in alluminio. Inserire il pirottino negli stampini e poi infornare il tutto, il risultato è assicurato purchè pirottino e stampini siano della stessa misura altrimenti, se gli stampini sono troppo grandi, il dolce crescerà in larghezza invece che in altezza e otterrete dei dolci comunque buoni ma dall'aspetto basso e largo invece che alto!

Pane alle olive

Il caldo ha finalmente allentato la sua morsa e io non vedevo l'ora di riaccendere il forno! Inaugura la stagione autunnale con una ricetta semplice di pane con le olive. Faccio il pane da diversi anni, ma devo ammettere che le maggior soddisfazioni derivano dalla mia adorata planetaria che mi permette di fare il pane molto bene e senza fatica! Tuttavia potete fare il pane anche a mano, come ho sempre fatto io d'altra parte prima dell'avvento di questa meravigliosa macchina, purchè abbiate voglia di usare i muscoli! ;-)

ingredienti:
(per 6 panini)
400 gr farina 00
100 gr farina integrale
25 gr lievito di birra fresco
250 ml latte tiepido
500 gr olive verdi snocciolate
1 cucchiaino raso di sale fino
1 cucchiaino di malto

preparazione:
Mettete nella ciotola della planetaria (o in una ciotola capiente se farete il pane a mano) il lievito di birra sbriciolato con le dita, aggiungete circa un terzo del latte tiepido e mescolate con una forchetta per farlo sciogliere, quindi aggiungete le due farine setacciate insieme, il malto e il resto del latte e impastate. Se usate la planetaria, impastate a bassa velocità con l'apposito gancio per circa 10 minuti. Quando l'impasto è ben lavorato, bisogna aggiungere il sale e le olive (denocciolate e ben scolate dal loro liquido). Inizialmente sembrerà difficile far incorporare il tutto alla massa ben solida dell'impasto ma lasciando lavorare la macchina al minimo, si amalgameranno benissimo. Le olive verranno sminuzzate in maniera grossolana dal gancio, quindi non serve tagliarle prima. L'impasto potrebbe diventare un po' molle a causa del liquido rilasciato dalle olive, in questo caso aggiungere gradualmente qualche cucchiaio di farina 00. La consistenza è giusta quando l'impasto si stacca dalle pareti del recipente e non rimane appiccicato alle mani.
Prendere una ciotola molto capiente, ungerla leggermente d'olio e porvi l'impasto. Coprirla quindi con della pellicola trasparente e porla nel forno spento a riposare per due ore. In estate è sufficiente che il forno sia spento e chiuso per proteggere l'impasto da sbalzi di temperatura e correnti d'aria. In inverno per aiutare la lievitazione, accendo per circa 30 secondi il forno a 100°C, poi lo spengo, provo con la mano la temperatura interna dell'aria nel forno e appena sento che è leggermente tiepido (ma non caldo!) inserisco la ciotola.
Dopo due ore, il volume sarà almeno raddoppiato, a quel punto siamo pronti per il reimpasto.
Prendete l'impasto e rovesciatelo su un ripiano infarinato. Con le mani lavoratelo rapidamente per sgonfiarlo e suddividetelo in porzioni uguali di peso che formeranno i panini. Io ne ricavo sei, ma potete anche fare dei panini più piccoli (tipo tartine) e ricavarne 12. La cosa importante è che siano tutti uguali altrimenti la cottura non sarà omogenea o dovrete fare infornate diverse per i panini di uguale forma e peso (potete aiutarvi con una bilancia per suddividere l'impasto).
Ora date la forma desiderata ai panini: io prendo ogni pezzetto, lo riduco ad una striscia larga circa 10 cm e lunga 20 e la arrotolo su se stessa a forma di cilindro, poi con le mani la faccio rotolare avanti e indietro sul ripiano per farla diventare più piatta e lunga, come una salsiccia, avendo cura di premere poco al centro e di più alle estremità. Verranno fuori dei panini come nella foto qui accanto. Disponeteli sulla teglia da forno, su carta da forno infarinata, avendo cura di lasciare spazio perchè lieviteranno ancora raddoppiando circa il loro volume. Coprite con un canovaccio pulito e ponete nel forno, sempre spento. Dopo circa 60-90 minuti vedrete che i panini hanno raddoppiato le loro dimensioni, a quel punto togliete delicatamente il canovaccio e accendete il forno a 200°C. Il pane deve cuocere per circa 30-40 minuti, diventando dorato. Quando mancano circa 5 minuti, giratelo con una paletta e fatelo asciugare bene anche sul fondo.
Sfornate e ponetelo su una gratella per farlo raffreddare (non su un piatto, l'aria deve circolare anche sotto al pane altrimenti la condensa lo renderà umidiccio sul fondo!), quindi gustatevelo tiepido o freddo, da solo o farcito!



note:
La farina integrale non è indispensabile, se preferite potete usare solo farina 00 oppure aggiungere al posto della farina integrale quella di manitoba, che aiuta a spingere la lievitazione.
Le olive possono naturalmente essere anche nere, oppure si possono usare ingredienti diversi per ottenere una variante alle noci, ai fichi eccetera! In ogni caso, questi ingredienti vanno sempre aggiunti alla fine dell'impasto per non frammentarli troppo.
Per chi impasta a mano, la lavorazione va fatta inizialmente in una ciotola capiente e dopo su un piano infarinato. La pasta va lavorata per circa 5 minuti con energia per risvegliare i lieviti, solo dopo i primi 5 minuti si può aggiungere il sale e le olive e quindi la lavorazione deve continuare per altri 10 minuti buoni... se avete un uomo in casa, è ora di fargli provare le gioie dell'arte culinaria! Altrimenti consolatevi: alla fine avrete le mani così morbide e liscie che neanche dopo una seduta di manicure... il lievito fa miracoli! :-)

Melanzane conservate sott'olio

CUCINIERE E CUCINIETI, E' CON PIACERE CHE VI INFORMO CHE OGGI RIAPRE IL BLOG!!
Ebbene, comincia a smettere di fare caldo e io comincio a ritrovare la voglia di cucinare e spadellare!
Dopo la pausa estiva, ho deciso di tornare con una ricetta semplice anche se un po' lunga da preparare: le melanzane sott'olio! Preparare una buona scorta di melanzane sott'olio è molto semplice e garantisce materia prima per contorni e bruschette squisite e genuine per tutto l'inverno, oltre a costituire un gradito regalo di Natale per amici e parenti golosi, se messe in un cestino con qualche altra prelibatezza preparata da voi! Questo è il periodo ideale per preparare le melanzane sott'olio, perchè si trovano melanzane fresche ad un buon prezzo... inoltre se conoscete qualcuno che ha l'orto (come me!) ve ne regalerà volentieri un po', perchè in questo periodo la produzione è al massimo e io sinceramente non so più dove metterle!! ;-)
Le dosi che metto di seguito sono indicative, si possono fare vaziazioni a piacere naturalmente. Con queste quantità si ottengono circa 4 vasi da mezzo litro.

INGREDIENTI:
8 melanzane medio-grandi, lucide, pesanti e sodissime al tatto.
4 carote medie
4 gambi di sedano
4 spicchi d'aglio pelati
1/2 peperone giallo
1/2 peperone rosso
4 cucchiai di origano esiccato
peperoncino piccante a rondelle, a piacere.
sale fino e grosso q.b.
500 ml aceto di vino bianco
olio extravergine d'oliva di ottima qualità q.b. (circa 1 litro abbondante, comunque)

PROCEDIMENTO:

Per prima cosa bisogna armarsi di una grossa vaschetta o un catino pulito, potete pelare le melanzane con lo sbucciapatate oppure lasciare la buccia se vi piace (io la lascio) e tagliarle in maniera uniforme. Io faccio dei bastoncini di circa 1/2 cm di lato, si possono anche fare delle fette di questo spessore e poi tagliarle a metà o lasciarle intere, a piacere. L'importante è non farle troppo sottili, altrimenti si otterrà una purea di melanzane!
Mettere le melanzane nel recipiente riempito di acqua fredda e un paio di manciate di sale grosso e assicurarsi che siano completamente immerse in acqua, eventualmente si può posare un piatto o un coperchio con un peso sopra per mantenerle tutte a mollo. Dopo almeno 2-3 ore (o anche mezza giornata, a seconda del tempo che si ha!) bisogna scolarle e si noterà che l'acqua sarà diventata scura: le melenzane avranno rilasciato il gusto amaro e saranno così più dolci e delicate.

Nel frattempo si preparano le altre verdure: pelare le carote e il sedano per eliminare i filamenti duri, tagliare entrambi a rondelle sottili. Eliminate il picciolo, i semi e i filamenti bianchi interni dei peperoni e tagliateli a quadretti (tutte queste verdure non verranno cotte, quindi tagliatele dello spessore che gradirete poi sentire sotto i denti) e metterli in un recipente capiente, insieme all'aglio pelato e tagliato a metà, all'origano e al peperoncino tagliato a rondelle (per un gusto meno piccante, eliminate i semi dei peperoncini). Irrorate con abbondante olio, un paio di prese di sale fino e mescolate. Lasciate riposare a temperatura ambiente, in modo che gli aromi iniziano a rilasciare i loro profumi nell'olio.

A questo punto è necessario scottare le melanzane: c'è chi le cuoce sulla griglia (ottima idea se avete un barbecue, così avranno un buon sapore di brace! Io purtroppo non ce l'ho...) mentre io le scotto in acqua e aceto. In una pentola metto 1 litro d'acqua e mezzo litro di aceto di vino bianco, porto a bollore e immergo le melanzane una manciata alla volta. Le lascio circa 30 secondi dalla ripresa del bollore e le scolo con la schiumarola, ponendole nello scolapasta a colare.
Una volta terminato di scottare tutte le melanzane, è ora di strizzarle. Si può fare a mano, ma viene meglio e si fa prima con lo schiacciapatate! Lo si riempie per metà e si schiaccia delicatamente, per eliminare l'acqua. Le melanzane ben strizzate vanno aggiunte nella ciotola delle verdure precedentemente preparata, quindi si può mescolare il tutto per amalgamanre verdure crude e melanzane e a questo punto consiglio di assaggiare, per valutare se è il caso di regolare ancora di sale.

Bene , ci siamo: è ora di mettere tutto nei vasetti! E' pur vero che l'olio da solo se sommerge perfettamente gli ingredienti è sufficiente per conservare i cibi senza produrre muffe, ma io preferisco lo stesso assicurarmi che i vasetti siano assolutamente puliti e sterilizzati, con dei tappi a chiusura ermetica nuovi. Io uso i vasi Quattro Stagioni, sono facilissimi da trovare e ogni anno riciclo i vasi acquistando solo le capsule nuove (poichè la guarinizione si usura, facendo il sottovuoto), con una spesa minima.
I vasi si possono sterilizzare in vari modi, ad esempio bollendoli in acqua oppure lavandoli con cura e mettendoli nel forno a temperatura massima di 100-120°C per circa mezz'ora ora. Negli ultimi 10 minuti metto in forno anche i tappi. Poi spengo il forno, lascio raffreddare i vasi e li riempio con la preparazione. E' importante premere bene con il cucchiaio mentre si riempiono i vasi per eliminare l'aria e non lasciare bolle d'aria all'interno. Quando il vaso è quasi pieno, lo rabbocco con l'olio d'oliva, in modo che riempia eventuali spazi vuoti all'interno e finisco lasciando 1 cm di olio sopra, che sommerga perfettamente le verdure e un ulteriore cm deve rimanere vuoto (altrimenti quando si sterilizza, trabocca tutto!). Quindi tappo! Sempre poichè l'olio preserva i cibi immersi, si potrebbe evitare di fare il sottovuoto... ma io lo faccio lo stesso, per sicurezza. Per fare il sottovuoto, una volta stretti bene i tappi e assicurandosi che i bordi del vaso siano ben puliti, si mettono i barattoli in una grossa pentola, si inserisce un canovaccio tra i vasi per impedire che sbattano insieme quando l'acqua bollirà e si riempie la pentola d'acqua. Quindi si fanno bollire per 30 minuti, e si fanno raffreddare nella pentola stessa. A quel punto, premendo sulla capsula al centro del tappo non si dovrà sentire "click" che indica ancora presenza di aria all'interno. Il sottovuoto si conserva fino a 2 anni... anche se queste melenzane a casa mia durano al massimo due mesi, una volta cadute nelle mani della mia dolce metà!! :)

NOTE: per maggiori informazioni su come sterilizzare i vasi (anche per conserve, frutta, marmellate eccetera) ecco un link utile: http://cucinallegra.forumfree.it/?t=25629616

Spezzatino affumicato alla birra

Ed ecco che, solo in leggero ritardo rispetto alla tradizione ;), risorgo e torno nel mondo dei vivi per portarvi qualche nuova ricettuzza!
La brutta notizia è che sono di nuovo senza macchina fotografica, quindi potrò proporre solo foto pessime e fatte con il cellulare (non me ne vogliate... non riesco a fare di meglio!!!), la bella è che sto ricominciando a cucinare qualcosina ogni tanto, dopo un periodo di pausa forzata!
Due sere fa ho prodotto un piatto che a casa Sky è un classico super-testato: lo spezzatino affumicato alla birra! Purtroppo la foto è "d'archivio" (e l'ho presa da questo bel blog che vi invito a leggere: http://muffinscookiesealtripasticci.blogspot.com/2009/02/bocconcini-di-manzo-alla-birra.html ) in quanto i commensali sono arrivati a metà piatto prima che io tornassi munita di cellulare per fare la foto...ma rende l'idea della consistenza finale del piatto! :P
Il punto forte di questo piatto è la magnifica cremosità pur in assenza di patate (sarà felice che non ama abbinare i carboidrati alla carne), il sapore rustico e deciso che viene dall'unione dell'aroma della birra con l'affumicato della pancetta, che rilascerà insieme alla carne tutta la dolcezza dei suoi grassi! Il fatto che poi si prepari in 10-15 minuti e dopo cuocia da solo per un paio d'ore mentre voi pensate ai fatti vostri, è un altro lato positivo da non sottovalutare! :)



Ingredienti
(per 4 persone)
800 gr di spezzatino di vitello
250 gr di pancetta tesa affumicata
2 carote medie
1 cipolla grande
1 bottiglietta di birra rossa doppio malto (33 cl)
2 foglie di alloro
olio d'oliva, farina 00
400 ml di brodo di carne o vegetale

Preparazione
Tagliate la carne a bocconcini, riducete la pancetta a dadini dopo averla privata della cotenna ed eventuali parti dure. Affettate la cipolla sottilmente e tagliate le carote a dadini.
In un tegame largo (meglio se antiaderente) e già caldo, mettete un paio di cucchiai di olio extravergine d'oliva e quindi aggiungete la cipolla e la pancetta. Lasciate scaldare a fuoco medio finchè entrambe non iniziano a diventare trasparenti, quindi aggiungete le carote e l'alloro. Infarinate leggermente i bocconcini di carne e aggingeteli nella padella (tecnica veloce senza sporcare: in una grossa ciotola mettete un po' di farina, aggiungete due manciate di carne e con le mani date una mescolata, scrollate la farina in eccesso e mettete in pentola, poi ripetete l'operazione con l'altra carne finchè l'avete finita!).
Fate rosolare la carne su tutti i lati a fiamma viva, mescolando di tanto in tanto. Quando sarà tutta ben dorata, aggiungete la birra, mescolate per staccare il fondo di cottura e lasciate evaporare. A quel punto, aggiungete metà del brodo ben caldo, mescolate di nuovo, abbassate la fiamma al minimo, mettete il coperchio e lasciate cuocere dolcemente per circa due ore.
Una volta ogni mezz'ora circa, mescolare il tutto e se sta asciugando aggiungere ancora un po' di brodo caldo per non fare attaccare la carne.
E' un piatto ricco e completo, si può comunque servire con diversi contorni, dalle patate al forno al purè a dei deliziosi pisellini novelli saltati in padella... a vostro gusto!

NOTE
Come in tutti i piantti di carne, metà della buona riuscita dipende esclusivamente dalla buona materia prima, che non significa comprare la carne più costosa che c'è, ma il taglio adatto a quel particolare piatto. In questo caso, ad esempio, io scelgo sempre un pezzo di vitello misto, cioè ricco di venature di grasso poichè il grasso si scioglierà nella cottura e renderà la carne così morbida da tagliarsi con la forchetta e il sapore finale del piatto più ricco e dolce. La parte che compro io è la stessa che si sua per fare a volte il bollito, cioè il biancostato di vitello, che il macellaio di priva dell'osso e io poi riduco a dadini. Se acquistate i bocconcini da spezzatino già tagliati, abbiate cura almeno di scegliere quelli più "bianchi" e ricchi di grasso altrimenti risulteranno duri e stopposi.
Ultima nota sulla birra: in questa ricetta ho indicato una birra rossa al doppio malto (io uso al MacFarland ma usate pure la vostra preferita!), ma il risultato è delizioso anche con una bella Guinness! L'unica cosa che davvero dovete evitare, e ve ne prego!, è la classica birra chiara leggera... quella proprio non va bene!

L'IDEA IN PIU'
Se preferite, dopo aver fatto evaporare la birra, è possibile trasferire il tutto in una pirofila da forno, aggiungere il brodo e proseguire la cottura nel forno a 180°, sempre avendo l'accortezza ogni tanto di mescolare e aggiungere del brodo se asciuga. La variante super-golosa viene alla fine: si può prendere lo spezzatino già cotto e finito, metterlo in una terrina rivestita di pasta sfoglia, agigungere sopra una generosa quantità di formaggio tipo cheddar grattugiato, ricoprire con un altro foglio di pasta sfoglia, sigillare bene i bordi pizzicandoli con le dita, spennellare con rosso d'uovo sbattuto e quindi rimettere in forno per altri 30-40 minuti, finchè la sfoglia non è bella croccante e gonfia... diventa un piatto unico davvero insolito e ancora più ricco, e che vi farà fare un figurone!

Torta "Foresta Nera" con chantilly

Sottotitolo: LA DIETA E' FINITA!!!!!!!!!!!!!
Avrete notato la latitanza delle ultime due settimane... ecco, ero a dieta! Ma siccome la dieta si è dimostrata una vera tortura, con rischio di svenimento per la fame e la totale assenza di zuccheri e peraltro senza risultati significativi (si può fare la fame per 2 settimane e perdere solo 2 kg?? Cose da matti!) ho deciso che la dieta era assolutamente termiata e per festeggiare ho prodotto questa:



Vi presento la torta della foresta nera con crema chantilly... una goduria per gli occhi oltre che per il palato! Per i miei gusti sinceramente era un tantino troppo dolce, non amo moltissima la panna montata, però ha riscosso un grande successo in famiglia... inoltre, a parte le millemila calorie a fetta, è anche semplice da preparare e fa moltissima scena... se avete dei bimbi o dei mariti golosi farete la loro felicità, credo che sia la torta di compleanno perfetta che ogni bambino sognerebbe! :)

INGREDIENTI
130 gr zucchero semolato
160 gr farina 00
40 gr cacao amaro
1 bustina di lievito per dolci
6 uova
200 ml crema pasticcera
500 ml panna fresca da cucina da montare *
70 gr zucchero a velo
200 gr ciliegie candite o sciroppate
100 gr scaglie di cioccolato fondente per decorare

* (per la crema pasticcera occorrono 2 tuorli d'uovo, 80 gr di zucchero, 25 gr di farina 00, 200 ml di latte, vaniglia a piacere per aromatizzare)

PREPARAZIONE
Preriscaldare il forno a 200°C. Preparare una tortiera di diametro 20-22 cm al massimo con il fondo e le pareti imburrati e infarinati. In una ciotola capiente rompere le uova, aggiungere lo zucchero semolato e montare con le fruste per alcuni minuti alla massima potenza, fino ad ottenere una schiuma soffice e chiara. Setacciare insieme la farina, il cacao e il lievito e aggiungerli al composto, mescolando con delicatezza per non smontarlo troppo. Versare il composto nella tortiera e infornare nel forno ben caldo per 30-35 minuti. Sfornare, attendere qualche minuto e quindi sformare la torta ponendola a raffreddare su una gratella.

Mentre la torta cuoce, preparare la crema pasticcera: riscaldare il latte con un baccello di vaniglia tagliato a metà e lasciarlo intiepidire, quindi filtrare per eliminare il baccello. In un altro pentolino mettere i tuorli d'uovo, aggiungere lo zucchero e montare con ua frustina a mano, quindi aggiungere anche la farina.e versare a filo il latte tiepido, sempre sbattendo con la frusta con cura per non formare grumi. Porre su fuoco basso e continuare a mescolare con la frusta finchè la crema non si sarà addensata, occorreranno pochi minuti. Trasferire la crema in un recipiente per farla raffreddare completamente e coprirla subito con la pellicola trasparente, mettendola direttamente a contatto con la crema senza lasciare bolle d'aria: in questo modo, raffreddandosi la crema non formerà quella pellicola dura in superficie che poi, mescolandola, si trasforma in odiosi grumetti!

Quando la torta è del tutto fredda, tagliarla per formare 3 dischi. Consiglio di usare un coltello da pane, con la lama seghettata e affilata. Tagliare usando un movimento "a sega" in maniera da non sbriciolare la torta. Porre i tre dischi su tre piatti per essere farciti. Montare metà della panna con metà dello zucchero a velo fino ad ottenere una consistenza a neve. Incorporare alla panna la crema pasticcera, ben fredda, facendo movimenti dal basso verso l'alto per non smontarla, fino ad ottenere una crema omogenea e delicata: la crema chantilly.
Spalmare metà della crema sul disco della base, disporre alcune ciliegie nella crema e sovrapporre il disco centrale. Spalmare anche questo disco con la crema restante e disporre altre ciliegie, quindi coprire con l'ultimo disco, premendo leggermente. Mettere in frigorifero per rassodare e compattare.

Prima di servire, montare la panna e lo zucchero a velo rimasti a neve ben ferma, quindi con una spatola disporla sulla superficie della torta e sui lati, coprendola interamente. Decorare con riccioli di cioccolato fondente e le ciliegie rimaste. tenere in firgorifero fino al momento di servire!

NOTE
Non è difficile affettare la torta in tre dischi, a patto però che sia ben fredda e che il coltello sia seghettato e si usino dei movimenti a sega, altrimenti si rischia di sbriciolarla. Per questo stesso motivo è importante che la tortiera non sia iù grande di 20-22 cm, altrimenti la torta rischierebbe di venire troppo bassa per essere affettata (in alternativa, aumentare le dosi in maniera proporzionale).
Per montare bene la panna e in fretta, è d'aiuto tenere in frigorifero il recipiente che si userà e le fruste metalliche, così come deve essere ben fredda la panna stessa. La panna per la chantilly deve essere montata a neve ma non troppo dura, per amalgamarsi senza fatica alla crema pasticcera, mentre la panna per la copertura deve essere den ferma, altrimenti colerebbe via.

La decorazione finale, che prevede la copertura con panna di tutta la torta, andrebbe fatta poco prima di servire e comunque idealmente nell'arco di una/due ore prima di consumarla per evitare che la panna impregni troppo la torta o si smonti (anche se devo dire che se è montata bene, non rischia di colare... io ho poco meno di mezza torta avanzata in frigorifero da 24 ore e non ha cambiato per niente aspetto!). Naturalmente è una torta da consumare nell'arco di un giorno/un giorno e mezzo, vista l'abbondante presenza di panna fresca.
Un'ultima nota sulle scaglie di cioccolato: in teoria le scaglie perfette si ottengono fondendo il cioccolato a bagnomaria, quindi versandolo su un ripiano di marmo, spatolandolo per qualche minuto e quindi lascinadolo risolidificare: a quel punto con un coltello a lama piatta strisciato sul cioccolato si ottengono dei riccioli spettacolari. Siccome io non ho il marmo (e ieri neanche il tempo!) per farlo, ho umilmente ottenuto le scaglie di cioccolato usando un bel pelapatate sul bordo di una tavoletta di cioccolato bella alta... non è proprio lo stesso, lo ammetto, ma può essere un'alternativa meno triste delle codette di cioccolato confezionate! ;)

L'IDEA IN PIU'
Fatela assaggiare al gatto: piacerà di sicuro, garantisce il mio Axl!!! ;)

Torta di mele "finisce in un secondo"!

Il nome di questa ricetta non è affibbiato a caso, nè tanto meno risale a qualche antica e suggestiva tradizione di famiglia... no no! La verità è che dal momento in cui è stata pronta a quello in cui mi sono detta "Beh, anche se è una ricetta semplice potrei metterla sul blog" la torta era ... finita! Scomparsa, smaterializzata per rimaterializzarsi nelle pance dei miei familiari, che commentavano a bocca piena "Buona buona, cavolo, veramente buona! Perchè la fai così piccola???"
(risposta: perchè la tortiera a cerchio apribile che ho è piccola! Regalatemene un'altra, ad esempio!)
Ecco... quindi questa ricetta esce in versione limitata e senza foto a causa dell'ingordigia della Sky-family!!
Una piccoal precisazione: la torta di mele è un grande classico e sono sicura che ogni casalinga che la sa cucinare ha la sua ricetta, che è diversa da ogni altra e secondo lei è la più buona! Le ho viste soffici e alte come la margherita con le fettine di torta sopra, altre volte più basse con la torta a cubetti messa nell'impasto, a volte sotto forma di apple-pie con il coperchio di frolla e il cuore morbido e altre volte più simili alla mia, una specie di crostata soffice di mele in sostanza. Questa è la mia versione, che non pretende di essere migliore delle altre, ma solo di compiacere il palato della mia famiglia! :)


INGREDIENTI
250 gr farina 00
125 gr burro a pezzettini, ben freddo
1 uovo intero
50 gr zucchero a velo
mezza bustina di lievito per dolci (io uso il vanigliato Paneangeli ma va bene qualsiasi)
scorza di mezzo limone (solo la parte gialla, gratuggiata) o altro aroma a piacere (ad es vaniglia)
3 mele renette
2 cucchiai di marmellata di albicocca (o altro gusto a picere, ad es la mora ci sta molto bene)
succo di 1 limone
2 cucchiai di zucchero semolato
un pizzico di cannella (opzionale)


PREPARAZIONE
Accendere il forno a 180° C con il ripiano posizionato nella scanalatura più bassa.
Preparare al pasta frolla: si può fare a mano, oppure nella planetaria con il gancio K oppure nel mixer tritatutto se è abbastanza capiente. A mano si fa così: in una ciotola versare la farina setacciata insieme al lievito, aggiungere il burro ben freddo a cubetti piccoli e lavorare con la punta delle dita pizzicando il burro e amalgamandolo alla farina. Quando si avrà la consistenza "sbriciolosa" si aggiunge lo zucchero a velo e l'uovo sbattuto e si amalgama velocemente con le mani. E' importante farlo in maniera rapida ed energica perchè non bisogna scaldare l'impasto e fare sciogliere il burro con il calore delle proprie mani. Solo se proprio non si riesce ad ottenere una pasta liscia e omogenea, aggiungere un cucchiaio o due di latte freddo e impastare ancora per ottenere la palla di frolla, ben soda e compatta. Nel mixer o nella planetaria invece bisogna mettere metà farina circa con il lievito, il burro e subito l'uovo e lo zucchero e frullare a intermittenza (o lavorare a velocità bassa nella planetaria) finchè non solo leggermente amalgamati, quindi aggiungere l'altra metà farina e continuare a dare brevi colpi col mixer (o a impastare con la planetaria) finchè non si ottiene una palla compatta, liscia e solida.
A questo punto la frolla DOVREBBE frollare, cioè riposare in frigorifero avvolta nella pellicola trasparente per un periodo che, più lungo è, meglio è. Minimo 1 ora, massimo 24 ore... idealmente almeno 6. Se non fare il riposo la torta viene buona lo stesso, il riposo migliora solo la consistenza della frolla. Dopo il riposo, la frolla va stesa su un foglio di carta forno usando il mattarello ad uno spessore di circa mezzo centimetro, quindi va messa (con la sua carta forno sotto) dentro ad una tortiera o uno stampo per crostata, premuta bene per fare aderire i bordi e bucherellata sul fondo con una forchetta per evitare che si gonfi diventado "a gobbe" durante la cottura.
Quindi si preparano le mele: vanno sbucciate, eliminata la parte centrale dura e tagliate a fettine uniformi. Appena tagliate vanno messe in una ciotola e condite con il succo di limone e lo zucchero, così non anneriranno all'aria e in cottura si caramelleranno leggermente.
Stendere sulla frolla uno strato sottile di marmellata, quindi sistemarvi le fettine di mela cercando di fare dei cerchi concentrici o comunque mantenendo un certo ordine. Quindi, se piace, cospargere con una spolverata di cannella e infornare. La cottura è di circa 45-50 minuti, comunque si capisce che la torta è cotta quando i bordi saranno un po' gonfi e di un bel color "biscotto", non bruciacchiati ma neanche pallidi come quando era cruda. Fare raffreddare nello stampo, quindi mettere sul piatto di portata e... mangiare in fretta prima che finisca in un secondo!!!


NOTE
Ho specificato che le mele devono essere renette. In verità anche altre varietà sono buone per questo tipo di torta, ad esempio mi piace molto l'acidità delle granny smith che contrasta con il dolce però le renette sono per eccellenza le più indicate per questo tipo di torta in quanto contengono pochissima acqua, sono molto farinose e non si corre il rischio che rilascino acqua in cottura e inzuppino il fondo della torta che risulta così molliccio e poco gradevole. In alternativa, al posto della marmellata si possono sbriciolare sul fondo della torta degli amaretti o altri biscotti che dovrebbero aiutare ad assorbire il liquido rilasciato dalle mele e "salvare" il fondo di frolla. La marmellata si potrebbe diluire in acqua calda e spennellarla sulle mele prima di infornare, in questo caso.


L'IDEA IN PIU'
Questa torta è già di per sè abbastanza umida e non risulta appiccicosa o gommosa, ma può essere lo stesso goloso servirla accompagnata da un ciuffo di panna montata o una crema inglese classica o aromatizzata alla vaniglia o alla cannella.

A grande richiesta... le foto della cucina!

Eccola qua, la modesta cucina dove la Sky (sìssì, con l'articolo davanti al nome proprio!! Per far cadere i capelli alla mia maestra delle elementari!!!) spadella e spignatta con soddisfazione!
Purtroppo in questi giorni spadella e spignatta meno del solito, perchè la Sky-nonna è in ospedale e il tempo libero lo passo là, quindi i prodotti culinari del momento sono decisamente semplici e non degni di nota... ma tornerò! (non so se suona più come una promessa o una minaccia, ah ah ah!!!)
Oggi meditavo di fare una torta di mele, se per caso ne ho il tempo... vedremo! Intanto, vi presento la mia piccola cucina, ecco il lato A:



... e il lato B:




La prossima mi serve grande il doppio, come minimo... non ci sta più niente!!!
(prego notare il coprisedia con la coda che piace tanto ai miei gatti e la mitica planetaria, gioia e orgoglio di mammina sua!!!)

Biscotti golosi alla crema di caffè

Ieri pomeriggio ero lì sul mio bel divano, con una tazza di thè earl grey fumante in mano, un buondì al cioccolato nell'altra, il gatto che fuseggiava beatamente sulle mie ginocchia e un pensiero che mi frullava in testa: ho voglia di fare dei biscotti. Ho resistito il tempo di finire il buondì, poi mi sono dovuta precipitare in cucina ad esaminare le scorte e valutare cosa avrei potuto fare nell'ora che mancava prima di preparare la cena... ho optato per dei golosi biscottoni farciti con crema al burro aromatizzata al caffè! Meno male che li ho fotograftai subito appena pronti, perchè ne sono sopravvissuti davvero pochi all'assalto delle bocche fameliche di casa mia!!! ;)
Sono facili, sono buoni e sono troppo grossi: la prossima volta li farò più sottili e anche più piccoli di diametro... così uno può mangiarne di più prima di sentirsi in colpa veramente!!! :P




INGREDIENTI
per circa 20 biscotti grandi
375 gr farina 00 autolievitante
160 gr burro freddo a dadini
120 gr zucchero semolato
1 uovo leggermente sbattuto
4 cucchiai di acqua fredda
1 cucchiaio di caffè in polvere solubile (Nescafè)

per la crema:
100 gr burro a pomata
140 gr zucchero a velo setacciato
2 cucchiaini di caffè solubile in polvere
1 cucchiaio d'acqua fredda

per guarnire:
zucchero a velo e un chicco di caffè, oppure cioccolato bianco fuso o altro a piacere

PREPARAZIONE
Accendere il forno a 180°C. Foderare due placche da forno con carta da cucina.
In una ciotolina sciogliere il caffè solubile nell'acqua, aggiungere l'uovo e sbattere leggermente.
Setacciare la farina in una ciotola e aggiungere il burro a cubetti. lavorare con la punta delle dita pizzicando il burro fino a ridurlo a fiocchetti sottili: si otterranno delle briciole simili a briciole di pane. A questo punto aggiungere lo zucchero e il composto di uovo e caffè. Lavorare con una spatola inizialmente e quindi con le mani per ottenere un'impasto sostenuto e omogeneo simile ad una frolla. Non lavorare a lungo, solo quanto basta per amalgamarlo, per non sciogliere il burro con il calore delle mani. Stendere la frolla tra due fogli di carta forno infarinati usando un mattarello. la ricetta diceva ad uno spessore di mezzo cm, ma secondo me è troppo visto che poi crescrenno un pochino in altezza durante la cottura... in base a questo, io consiglio di stendere l'impasto più sottile, diciamo circa 3 mm. Ritagliare con uno stampino per biscotti smerlato di circa 5 cm di diametro tanti biscotti (si può anche usare un bicchiere con il bordo infarinato, in mancanza di stampini appositi) e disporli sulla placca da forno a distanza di circa 3-4 cm l'uno dall'altro. Impasta di nuovo i ritagli di pasta velocemente con le mani e stenderli di nuovo, ritagliando altri biscotti. proseguire così fino ad esaurire l'impasto. Infornare la prima teglia a metà altezza nel forno già ben caldo e mettere l'altra nel frigorifero.
Cuocere per circa 10-12 minuti e appena dorati togliere dal forno e cuocera l'altra teglia. Lasciare intiepidire per qualche minuti sulla teglia e quindi trasferirli su una gratella per farli raffreddare del tutto.

Nel frattempo si prepara la crema al burro: in una bastardella mettere il burro a pomata e aggiungere lo zucchero a velo frullando con uno sbattitore elettrico. Montare il composto per alcuni minut, finchè sarà soffice e gonfio quindi aggiungere il caffè sciolto nel cucchiaio d'acqua e amalgamare.
Appena i biscotti sono freddi, si possono farcire: mettere la crema in un sac à poche con la bocchetta a stella e depositare la crema su metà dei biscotti, senza andare proprio fino ai bordi. Chiudere sovrapponendo i biscotti rimasti a quelli farciti e premere leggermente, così la crema arriverà vicino ai bordi e si vedrà, ma senza fuoriuscire.

Per decorare io ho posizionato una strisciolina di carta forno al centro di ogni biscotto e poi ho spolverato con lo zucchero a velo, quindi ho rimosso la carta forno e ho incollato un chicco di caffè al centro con un goccio di glassa (un cucchiaio di zucchero a velo sciolto in un goccio d'acqua). Una decorazione alternativa può essere a base di cioccolato bianco, sciogliendo a bagnomaria del cioccolato e facendolo colare con la punta di un cucchiaino, disegnando delle righe o delle spirali su ogni biscotto.
Vanno conservati in frigorifero, però è meglio tirarli fuori con buon anticipo per permettere al burro di tornare morbido, altrimenti la farcitura risulta poco soffice.

NOTE:
Io spesso mi trovo scomoda ad usare le siringhe da pasticceria per farcire i dolci, perchè le mie sono piccole e perchè poi mi scoccio a lavarle ;) quindi di solito uso un sac ò poche versione usa e getta: prendo la bocchetta della siringa e un sacchettino per congelare i cibi. Taglio un angolino in basso e ci infilo la bocchetta, poi riempio il sacchettino con la crema, attorciglio il sacchetto in alto e lo uso come sac à poche, spremendolo fino in fondo. Poi basta tirare fuori la bocchetta rompendo il sacchetto per lavarla, e si getta via tutto il resto.

Squisita vellutata ai funghi

Eh sì, quando ci vuole ci vuole: squisita è davvero la parola giusta per definire questa vellutata! Che, chissà perchè, non mi ispirava affatto all'inizio e in effetti ero recalcitrante a provarla... ma mi facevano pena quei poveri champignon che avevo in frigorifero già da due giorni e così, più per la sacra regola del "non si butta via niente" che per vera ispirazione culinaria, ho deciso di provare. Diciamo anche che la mia dolce metà ci ha messo del suo, insistendo per volerla fare e aiutandomi... ecco il risultato di questa semplice ma deliziosa ricettina a quattro mani:



INGREDIENTI
per 2-3 persone
1,25 lt brodo di pollo o brodo vegetale
20 gr funghi porcini secchi
8 funghi champignon affettati
1 cipolla affettata sottile
2 spicchi d'aglio finemente tritati
noce moscata
prezzemolo
30 gr burro
30 gr farina 00
olio d'oliva extravergine, sale e pepe q.b.


PREPARAZIONE
Mettere in ammollo in funghi secchi in acqua tiepida per circa 20 minuti, finchè non saranno morbidi.
Affettare i funghi champignon e la cipolla, tritare finemente l'aglio. Mettere il brodo a riscaldare in un pentolino a parte.
In una padella versare 2 o 3 cucchiai d'olio d'oliva, aggiungere appena caldo la cipolla e l'aglio e lasciare insaporire per un paio di minuti (senza che diventino scuri, altrimenti sapranno di bruciato e amaro!) quindi aggungere i funghi champignon a fette e spadellare per 5 minuti a fiamma media, regolando di sale e aggiungendo una bella spolverata di prezzemolo tritato (tenerne da parte un pochino per la decorazione finale). Appena saranno morbidi, togliere qualche fungo e tenerlo da parte per la decorazione e aggiungere i funghi secchi precdentemente risciacquati per eliminare eventuali residui terrosi. Filtrare con attenzione l'acqua di ammollo dei funghi (non usare il fondo che è sempre pieno di terra e impurità) e aggiungerla nella padella. Alzare un po' la fiamma e far cuocere per cinque minuti circa, a lento bollore. Trasferire quindi il tutto in un frullatore, se necessario aggiungere un paio di mestoli di brodo e frullare fino ad ottenere una crema molto liscia e vellutata.
In una casseruola preparare la roux (che non è indispensabile, ma conferisce più sapore oltre ad una consistenza migliore) facendo sciogliere a fiamma dolce il burro e aggungendo la farina tutta in una volta, mescolando con una frustina a mano per evitare grumi, fare tostare leggermente per un paio di minuti sempre mescolando, stando attenti a non farlo scurire troppo. Versare quindi un mestolo di brodo caldo e stemperarlo nella roux con la frusta sciogliendo tutti i grumi, quindi aggiungere gradualmente un mestolo alla volta tutto il brodo, sempre mescolando con la frusta e stando attenti a non formare grumi. Si otterrà una simil-besciamella molto liquida e vellutata. Versare adesso il composto di funghi frullato nella casseruola, amalgamarlo bene, assaggiare ancora per regolare di sale e pepe e fare cuocere a fiamma bassa per circa 20 minuti o fino a che non sarà sufficientemente addensato.
Al momento di servire si può aggiungere al centro un cucchiaio di panna leggermente sbattuta, le fettine di funghi precdentemente tenute da parte e una spolverata di prezzemolo. Accompagnare con crostini di pane.

NOTE
La roux è la stessa base che si sua per preparare la besciamella, in questo caso però utilizziamo meno burro e farina in percentuale rispetto alla quantità di liquido perchè non vogliamo che risulti troppo densa, considerato che deve cuocere ancora 20 minuti. Se desiderate una crema più solida, basta aumentare leggermente le dosi di burro e farina.

Vale la pena di spendere due parole sul brodo, anzi facciamo sei: IL BRODO DI DADO E' PESSIMO. Ecco, l'ho detto! Non dico che non sia pratico, lo so che lo usano tutti... però ragazzi teniamo presente che pretendere di fare una buona zuppa o vellutata con un brodo scadente è come voler fare un abito di alta moda con una stoffa da due lire: al primo momento forse uno non se ne accorge, ma all'assaggio o al tocco immediatamente ci si rende conto che la differenza c'è e si sente.
Fare il brodo è facilissimo perchè si fa in fretta e non c'è bisogno di sorvegliare la pentola, io di solito lo faccio la sera mente mi guardo un bel film! Si prendono avanzi della carne desiderata (ad es. carcasse di pollo e ali, i macellai le vendono a prezzi assolutamente ridicoli! Si possono anche usare insieme ossa di manzo e maiale o manzo e vitello, ad esempio) nell'ordine di circa 1,5 kg di carne per fare un litro abbondante di brodo e si aggiungono delle verdure (che non serve neanche tritare, basta farli a pezzi grossolanamente: cipolle, carote, sedano, porri, gambi di prezzemolo) e si mette il tutto in una bella pentolona capiente, si ricopre di acqua fredda e si porta a bollore. Quando bolle, con una schiumarola si elimina la schiuma e le impurità che vengono a galla e poi si lascia sobbollire a fiamma bassissima per 2-3 ore, quindi si eliminano verdure e carne e si filtra il brodo. Questo brodo si può poi allungare con acqua, se risulta troppo forte, e si conserva comodamente in freezer, sia nei contenitori per il ghiaccio (comodo per fare i sughi) che in contenitori di plastica più grandi per fare zuppe e minestre.

Pane all'uva ("Pan Tramvài")

Il pane con l'uva è un tipo di pane dolce molto diffuso qui in Brianza, e con una forma leggermente diversa anche nel resto d'Italia. Il nostro pane con l'uva, anche detto Pan Tramvài, è caratterizzato dall'avere un peso specifico notevole :P, una grandissima quantità di uvetta all'interno e poca mollica, al contrario di molte altre ricette che ho trovato sul web che si riferiscono ad un pane molto più soffice e ricco di mollica, spesso in cassetta... quasi una torta più che un pane, insomma!
Ho trovato la ricetta anni fa su un forum del quale purtroppo non ho salvato l'indirizzo, ma l'ho poi variata nel corso del tempo fino ad arrivare al risultato secondo me più sodisfacente, ad esempio ho anche eliminato lo strutto dagli ingredienti in favore del burro, cosa che sicuramente lo renderà gradito anche ai vegetariani.



INGREDIENTI
per circa 8 panini, come nella foto
500 gr farina 00
25 gr lievito di birra fresco
90 gr zucchero
250 ml latte tiepido
1 cucchiaino raso di sale fino
1 grossa noce di burro (circa 25-30 gr)
500 gr uvetta sultanina
1 cucchiaio di malto (facoltativo, serve a far diventare il pane più dorato)

PREPARAZIONE
Mettete l'uvetta in un recipiente con dell'acqua calda e lasciatela rinvenire finchè è morbida, cambiando l'acqua un paio di volte (ci vorrò circa mezz'ora) Poi scolatela e asciugatela con carta da cucina.
Nel recipiente della planetaria mettete il lievito sbriciolato con le mani e qualche cucchiaio di latte tiepido e uno di zucchero (entrambi sottratti dal totale indicato nella lista degli ingredienti) e fatelo sciogliere mescolando, quindi aggiungere la farina e inziare a impastare con il gancio da pane, a velocità bassa. Aggiungere il latte tiepido, quindi in burro morbido a pezzettini e lasciare lavorare la macchina finchè tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati e si avrà un impasto liscio e omogeneo (circa 10 minuti), poi aggiungere il sale, lo zucchero rimasto e l'uvetta. Inizialmente sembrerà che l'uvetta stenti ad amalgamarsi al composto, ma lasciate lavorare la macchina sempre a bassa velocità finchè non sarà completamente amalgamata, ci possono volere altri 5-10 minuti. Alla fine della lavorazione l'uvetta deve essere ben distribuita nell'impasto, e l'impasto deve staccarsi con facilità dalle pareti della planetaria, se non fosse così e risultasse ancora appiccicoso aggiungere ancora un cucchiaio di farina e aspettare che sia assorbito continuando a mescolare. Continuare ad aggiungere un cucchiaio di farina alla volta finchè l'impasto non sarà più molle e appiccicoso e si staccherà con facilità dalle pareti del recipiente.
A questo punto rovesciare l'impasto in una grossa ciotola capiente (diventerà almeno il doppio, quindi non usate una ciotola piccola!) e copritela con un canovaccio pulito. Riponetela in un ambiente tiepido, ma non direttamente sulla fonte di calore. Ad esempio, sul calorifero non va bene perchè il calore eccessivo uccide i lieviti mentre io di solito riscaldo per 30 secondi il forno a 100°C, appena sento che è appena tiepido lo spengo e metto la ciotola nel forno, spento e chiuso. Lasciare riposare per 2 ore circa, senza scoprire e far prendere freddo all'impasto, o fino a che non è raddoppiato di volume.
A questo punto rovesciare l'impasto su una spianatoia infarinata e dividerlo in 8 parti più o meno uguali (si possono pesare, se vi aiuta a fare delle pezzature uguali). Stendete ogni pallina di pasta con un mattarello per ottenere una striscia rettangolare, larga circa 15 cm e lunga 25 cm. Arrotolare la striscia su se stessa, come per fare un salsicciotto, premendo con le mani un po' alle ue estremità per renderle affusolate e più piatte. Riporre il panino così ottenuto con la piega verso il basso su una teglia infarinata e ripetere per tutte le altre 7 porzioni di pane rimaste. Avere cura di lasciare una decina di cm tra un panino e l'altro perchè ancora dovranno lievitare, sempre in luogo tiepido e coperti dal canovaccio, per altri 60 minuti circa.
Quindi accendere il forno a 200°C, girare i panini sottosopra (in modo che la piega risulti in alto, si aprirà nella cottura e renderà i panini più belli! Nella mia foto sopra non è stato fatto questo passaggio, purtroppo l'ho scoperto dopo!!) e far cuocere per circa 20-25 minuti. Eventualmente girare di nuovo i panini per farli dorare anche sotto.
Sono deliziosi mangiati tiepidi!


NOTE
Io uso la planetaria per impastare il pane, non ho la macchina per fare il pane quindi non so dirvi se questa ricetta è adatta ad essere fatta con la macchina per il pane usando le stesse dosi e procedimento... magari se qualcuna ci vuole provare, ci faccia poi sapere come viene!!
Sicuramente si può anche fare questo pane a mano, a patto di avere molta forza e pazienza perchè è fondamentale che l'impasto sia lavorato a lungo affinchè risulti ben amalgamato e lieviti in maniera uniforme. Se lo fate a mano (come facevo prima di avere la planetaria!), cominciate facendo la fontana con la farina, aggiungere al centro il lievito, il latte e lo zucchero, amalgamarli bene e poi procedere seguendo le istruzioni. Quando si fa qualsiasi tipo di pane è sempre importante non mettere il sale all'inizio vicino al lievito, ne ostacolerebbe il risveglio che invece avviene grazie agli zuccheri che nutrono i lieviti, al latte tiepido e all'impastare energico: quindi aggiungere sempre il sale verso la fine, dopo aver già lavorato il lievito con gli altri ingredienti per diversi minuti.

Aihmè, tocca pulire...

La cosa brutta delle cucine è... che si sporcano! E ahimè, ogni tanto tocca pulirle di fino!!
Ovvero togliere tutti i suppellettili dimenticati da Dio e dall'uomo dagli armadietti (lo sapevate che avevo un affare per tagliare la verdura a spirale?? Io no di certo!!), pulire benebenebene tutti gli angolini nascosti, far fare gli straordinari alla lavastoviglie (che in effetti quando la apro e la ricarico DI NUOVO mi guarda con una faccia che implora pietà e farebbe commuovere anche il più crudele dittatore genocida... ma non me, ah ah ah!!), recuperare confezioni di pasta degli anni '90 rimaste chissà come in un angolino della dispensa e buttarle con dispiacere, porsi amletici interrogativi come "ma le spezie, scadono davvero o mettono la scadenza solo perchè sono obbligati?" destinati a restare -forse- senza risposta, sbrinare il mostruoso titanico frigorifero e pulire pure i vetri perchè prima delle feste in un impeto di gioioso spirito natalizio li avevo impiastricciati facendo adorabili disegnini con la neve spray... che probabilmente contiene l'attak, visto che non si stacca dai vetri neppure con la carta vetrata e le peggio parolacce!!!
Eh beh, cosa dire? Mi tocca! Fortuna che ho due gatti molto collaborativi, che ci mettono del loro passeggiando con grazia sui ripiani in inox appena lucidati... grazie, grazie davvero!!! Il lato negativo della questione è che quando avrò finito di tirarla a lucido quetsa cucina sarà bella come quando me l'hanno consegnata 5 anni fa e io non cucinerò più per almeno due giorni perchè mi dispiacerà sporcarla!! Quindi in assenza di nuove ricette, saprete perchè! :P
E ora torno a pulire, straccetti, detersivi e gatti-colf mi chiamano a gran voce...! :-/


Spiedini di pollo marinato con insalata all'avocado e cous cous

Un paio di sere fa mi sono cimentata in questo piatto unico, su gentile richiesta della mia dolce metà che ama tantissimo queste preparazioni, mettendo insieme tre cose diverse che avevo preparato in altre occasioni: il risultato è stato piacevole sia alla vista che al gusto! ;)
Gli spiedini di pollo sono davvero semplicissimi e sono un modo diverso di mangiare il solito petto di pollo (si possono fare anche col tacchino o entrambi e l'aggiunta di miele alla marinatura aiuta a fargli prendere un delizioso colorino dorato e a formare una fantastica crosticina caramellata che trattiene all'interno i succhi della carne), l'insalata con l'avocado e i crostini è presa (quasi uguale uguale!) dal nuovo libro di Simone Rugiati (bravissimo giovane chef toscano del Gambero Rosso!) mentre il cous cous è un piatto semplicissimo che si può mangiare sia caldo che freddo, io l'ho preparato in versione vegetariana con tutte le verdure che avevo in giro per il frigorifero da smaltire! ;)
Chiedo perdono per la foto, parecchio bruttina... purtroppo è fatta con il telefonino e la fretta di mangiare il tutto ci ha sottratto la pazienza necessaria per farne altre prima di assaggaire!!!
Metto le tre ricette separate, perchè in effetti non è necessario presentarle insieme come ho fatto io.




SPIEDINI DI POLLO MARINATI 

INGREDIENTI 
per 2 persone
4 fette di petto di pollo
succo di mezzo limone
2 cucchiai di olio d'oliva extravergine
un cucchiaio di miele di castagno
semi di sesano e sale q.b.

PREPARAZIONE
Tagliare i petti di pollo a strisce di circa 1-1,5 cm nel senso della lunghezza. In una ciotola unire il succo di limone, l'olio, il sale e il miele ed emulsionare con uan forchetta, quindi immergere le strisce di pollo nella marinata e mescolare bene. Lasciare riposare per almeno mezz'ora, quindi infilzare le strisce di pollo su degli spiedini (se di legno, immergere prima gli spiedini in acqua, per non fargli bruciare durante la cottura) dando forma di "S" e rotolare gli spiedini nei semi di sesamo. Cuocere su una griglia o bistecchiera ben calda per 3-4 minuti su un lato e altrettanti sull'altro. Irrorare con la marinata avanzata durante la cottura, per mantenere la carne morbida e succosa.


INSALATA DI AVOCADO E CROSTINI

INGREDIENTI
per 2 persone
mezzo cespo di insalata iceberg o lattuga
1 avocado maturo
2 cucchiai di parmigiano gratuggiato
2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
il succo di mezzo limone
2 cucchiai d'aceto di vino bianco o di mele
1 pizzico di sale e pepe
due fette di pane casereccio

PREPARAZIONE
Lavare l'insalata e spezzettarla grossolanamente con le mani. Pelare l'avocado e rimuovere il grosso nocciolo centrale, quindi tagliarlo a cubetti. In una ciotola capiente mescolare olio, aceto, sale, pepe, limone e parmigiano per formare il dressing per l'insalata, quindi unire l'avocado e mescolare bene, poi aggungere l'insalata e mescolare di nuovo. In una padellina antiaderente mettere un filo d'olio d'oliva e appena caldo aggiungere il pane casereccio precedentemente tagliato a cubetti. Fare saltare per un paio di minuti finchè è ben abbrustolito, quindi passare su un foglio di carta assorbente e condire con un pizzico di sale. Sistemare l'insalata nel piatto e decorare con i crostini di pane, che formano un contrasto croccante piacevolissimo!

COUS COUS DI VERDURE

INGREDIENTI
per 2 persone
120 gr di cous cous precotto
mezza melanzana
mezzo peperone
8 pomodorini pachino
1 carota
1 zucchina
basilico o altra erba aromatica a piacere (ad es. maggiorana o menta o coriandolo)
2 cipollotti o mezza cipolla piccola
olio, sale, pepe e succo di limone q.b.

PREPARAZIONE
Preparare il cous cous come indicato sulla confezione: in genere si bolle dell'acqua con un pizzico di sale e un cucchiaio d'olio, quindi appena bolle si versa sul cous cous, posto in una ciotola capiente, e si lascia riposare per alcuni minuti finchè raddoppia il suo volume, poi si sgrana con una forchetta e si scola l'acqua in eccesso, se presente.
Intanto ridurre tutte le verdure, lavate e pulite, a piccoli dadini uniformi. In una grossa padella riscaldata versare 3 cucchiai di olio d'oliva e appena caldo unire i cipollotti, seguiti dalle carote e poco dopo dalle melanzane. Fare saltare per pochi minuti e aggiungere le zucchine, regolare di sale. Solo se necessario, aggiungere un paio di cucchiai di acqua calda. A cottura quasi ultimata aggiungere i pomodorini. Le verdure devono essere cotte ma restare croccanti, non spappolate! A questo punto versare il cous cous nella padella insieme alle verdure e fare saltare il tutto insieme per altri 2 o 3 minuti circa. Versare in una ciotola, condire con un filo d'olio, limone e pepe a piacere e servire caldo o freddo.

NOTE:
Le verdure con cui si prepara il cous cous possono variare a piacere e si possono anche aggiungere altri ingredienti come striscioline di carme o tocchetti di pesce, curry o qualsiasi altro ingredienti che la vostra fantasia vi suggerisce... questa è la versione più semplice! Io per servirlo l'ho fatto appena intiepidire e l'ho messo con un cucchiaio in una ciotolina, premendo bene, poi l'ho rovesciato sul piatto ottenendo l'effetto "a cupoletta" che è pittosto carino da vedere!